Beni storici – artistici

Madonna dell’Umiltà

A cura di

Federica Fanti

La storiografia ha comunemente indicato nella figura inginocchiata ai piedi della Vergine il committente Leonello d’Este, anche se negli ultimi anni sono state fornite diverse interpretazioni le quali ipotizzano che il personaggio possa essere Ugo o Meliaduse, fratelli del Marchese. Anche se non possiamo essere sicuri dell’individuazione della persona in preghiera, sappiamo che fu un dipinto di committenza estense. 

La Madonna dell’Umiltà deve questo appellativo alla sua iconografia: infatti viene rappresentata seduta a terra sopra ad un cuscino e non su di un trono. La Vergine stringe il Bambino, qui dipinto in piedi in atto di benedire il committente. Quest’ultimo è rappresentato di dimensioni minori per rispettare la gerarchia, ha le mani giunte in atto di preghiera e indossa una raffinata e preziosa mantella con motivi vegetali e floreali in oro e porpora. La capigliatura è simile a quella portata da Leonello, seconda la moda del tempo.

La Vergine, dal volto minuto e dall’espressione assorta, viene descritta con capelli dorati che appena si intravedono sotto al cappuccio del manto, il Bambino le stringe con tenerezza il dito della mano destra, mentre lei con pudicizia copre con un velo impalpabile le nudità del Figlio.

Le figure si stagliano davanti ad un particolareggiato paesaggio delimitato superiormente da una cornice architettonica creata da una finestra. Il paesaggio è composto in primo piano da un lussureggiante bosco in cui sono presenti cervi, in secondo piano da una zona pianeggiante in cui sorgono città fortificate dove all’esterno intravediamo alcuni cavalieri. Lo sfondo è composto da numerosi rilievi collinari, il cielo azzurro è solcato da inconsistenti nuvole, mentre la luce si fa più splendente sulla linea d’orizzonte, probabilmente è l’alba.

Il dipinto si inserisce nella cultura gotica cortese, gli elementi che lo caratterizzano sono la ricercatezza formale, la minuziosità con il quale sono eseguiti i particolari come i fiori del prato e le rifiniture dell’abito della Vergine, l’eleganza e la complessità nella resa del panneggio del manto, fino all’iscrizione che corre attorno all’aureola.

Ubicazione

Musée du Louvre, Parigi

Oggetto

Dipinto

Datazione

1440-1445 ca

Tecnica e dimensioni

tempera su tavola, 61 x 40 cm

Autore

Jacopo Bellini

Crediti

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