Il simbolo della passione per la musica nella corte di Alfonso II è rappresentato dalla celebre Arpa Estense, da lui commissionata per il “Concerto delle Dame Principalissime” e destinata a Laura Peperara (o Peverara), cantante e arpista mantovana. Il “Concerto delle Dame” fu istituito dal Duca per la moglie Margherita Gonzaga, ed era composto da tre donne musiciste, già dame di compagnia della Duchessa, individuate oltre che con la già citata Laura Peperara, con Anna Guarini, cantante e liutista ferrarese figlia di Giovanni Battista Guarini, e Livia d’Arco cantante e suonatrice di viola da gamba. Questo ensemble mantenne il ruolo centrale della Corte Estense in campo musicale a confermarne una funzione di prestigio e di fama.
Lo strumento fu realizzato a Roma a partire dal 1581, in una bottega della cerchia di Giovanni Battista Giacometti, èrealizzato inlegno d’acero e di pero verniciato, composto da una doppia fila di 49 corde. L’arpa è completamente miniata e la decorazione è avvenuta tra il 1587 e il 1589 ad opera del ferrarese Marescotti, il disegno dei fregi superiori sono di Giuseppe Mazzuoli detto il Bastarolo, mentre l’esecuzione degli stessi è del fiammingo Orazio Lamberti, infine venne dorata da Giovan Battista Rosselli.
Il raffinato apparato decorativo alla “damaschina” viene alternato alle specchiature su fondo oro e policromo contenente figure allegoriche e muse, oltre ad un ricco apparato floreale e faunistico. Sulla cassa armonica sono rappresentate dodici figure tra muse e allegorie, disposte a coppie ai lati delle cordature, concludono la decorazione altre due figure indicate come “LABOR” e “DILIGENT.” Le figure sono identificabili attraverso le scritte poste sotto di esse […] e “ARS” / “POLYHYMNIA” e “CLIO” / “HONOR” e “OPVLENTIA” / “HERATO” e “EVTERPE” / “TERMINE” e “QVIES” / […] e “THALIA”. La sommità dell’arpa è arricchita da un fregio dorato a motivi vegetali e da un cimiero policromo con fiori e foglie.
Nella realizzazione di questo strumento musicale si coniuga il gusto raffinato della corte in fatto di oggetti preziosi e di altissima qualità e la modernità dei Duchi nel promuovere lo sviluppo di nuove forme d’arte, in questo caso il terzetto di musiciste composto esclusivamente da donne che fu ben presto copiato e proposto da altre Corti.
Dopo la Devoluzione di Ferrara (1598) l’arpa è giunta, fortunatamente integra, a Modena nel 1601 dove è ancora oggi possibile ammirarla alle Gallerie Estensi.