Beni storici – artistici

Adorazione dei Pastori o La Notte

A cura di

Federica Fanti

Il dipinto fu commissionato da Alberto Pratoneri per la cappella di famiglia nella Basilica di San Prospero a Reggio Emilia e la bellezza della pittura non passò inosservata a Francesco I ed infatti nel 1640 entrò a far parte della sua collezione e, al posto dell’originale, incaricò Jean Boulanger di realizzarne una copia. Purtroppo circa cento anni dopo, nel 1746, la tela fu inserita tra i 100 dipinti venduti dagli Este ad Augusto III Re di Polonia ed Elettore di Sassonia, oggi presenti nella collezione della Gemäldegalerie di Dresda.

Il dipinto “Adorazione dei pastori” di Correggio è riconosciuto come uno dei notturni più belli della pittura italiana e già al tempo di Francesco I era collocato in una posizione privilegiata della galleria, posto nell’ultima sala e presentato agli ospiti sollevando con solennità il tendaggio che lo ricopriva. Anche a Dresda fu, per molti decenni, l’opera più rinomata superata in notorietà solo dall’entrata nella raccolta della “Madonna Sistina” di Raffaello. 

La forza di questo dipinto si trova nel coinvolgimento che suscita nello spettatore. Una scena convenzionale e ordinaria come quella dell’adorazione trova nel pennello del Correggio una nuova espressione, una potenza narrativa che si concentra in Gesù che diventa egli stesso luce, chiamato a rischiarare le tenebre. L’illuminazione dell’intera scena proviene infatti dal corpo del Bambino, simbolo di luce divina, stretto tra le braccia di Maria che gli rivolge un tenero sguardo. La Madre non viene infastidita dalla luce emanata del figlio, al contrario, la donna accanto sulla sinistra è costretta a proteggersi gli occhi. Vasari descrive così questa scena “…e fra molte considerazioni avute in questo suggetto, vi è una femina che volendo fisamente guardare verso Cristo, e per non potere gli occhi mortali sofferire la luce della Sua divinità, che con i raggi par che percuota quella figura, si mette la mano dinanzi agl’occhi, tanto bene espressa che è una maraviglia. Èvvi un coro di Angeli sopra la capanna che cantano”. Accanto alla mangiatoia, oltre alla donna con il cesto di uccelli, un vecchio e un giovane pastore accompagnati da un grosso cane sono giunti a rendere omaggio al Salvatore, come i cinque angeli festanti che si affacciano dalla densa nube che li sovrasta. Dietro alla Vergine, appena illuminato, è raffigurato San Giuseppe con l’asino e due angeli che danno da mangiare al bue. Sullo sfondo si stagliano dolci colline mentre all’orizzonte sorge il sole. La rappresentazione si svolge, come da tradizione, all’interno di un ricovero di animali, un luogo umile e semplice come la stessa mangiatoia su cui viene adagiato il Cristo. Il pittore inserisce nella scena una possente colonna, elemento simbolico di forza e solidità, su cui la luce divina risplende facendo emergere il fusto dall’oscurità della notte. In primo piano è dipinto un folto ciuffo di erbe spontanee, le cui foglie luccicano grazie a tratti dai bagliori dorati.

Ubicazione

Gemäldegalerie Alte Meister, Staatliche Kunstsammlungen, Dresda, Germania

Oggetto

Dipinto

Datazione

1525-1530

Tecnica e dimensioni

Olio su tavola, 256 x 188 cm

Autore

Antonio Allegri detto il Correggio

Crediti

Di https://www.wga.hu/frames-e.html?/html/c/correggi/madonna/night.html - Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15452526