Beni storici – artistici

Bacco e Arianna

A cura di

Federica Fanti

Il dipinto fu commissionato da Alfonso I per impreziosire il suo “Camerino d’Alabastro” un braccio edilizio su via Coperta, voluto da Borso d’Este per collegare il Palazzo di Corte con il Castello Estense e sopraelevato nel 1507 per intenzione di Alfonso sotto la direzione di Biagio Rossetti. Si trattava di un sontuoso appartamento i cui ambienti ospitavano le collezioni d’arte del Duca almeno fino al 1598 quando, a seguito della Devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio, entrò in città il cardinale Aldobrandini e ordinò l’immediata spogliazione del “Camerino d’Alabastro”, le opere furono sottratte e trasferite a Roma nelle collezioni personali del prelato. 

Nei dipinti presenti nello studiolo di Alfonso era sviluppato il tema mitologico dell’Amore pagano, tra le opere presenti nel Camerino sono da ricordare altre due tele di Tiziano: “Offerta a Venere” e “Gli Andrii” entrambi conservati al Museo del Prado a Madrid e una di Bellini “Il festino degli Dei” esposta alla National Gallery of Art a Washington.

Il dipinto racconta il mito di Bacco e Arianna ed è caratterizzato dalla cromia accesa e dal forte dinamismo della composizione. Il protagonista, Bacco, è al centro della composizione raffigurato nell’attimo in cui scende d’impeto dal carro trainato da due eleganti ghepardi perché ha visto la bella Arianna abbandonata sulla spiaggia di Naxos. Il manto rosa del Dio è cristallizzato in un’ampia voluta che si staglia contro il cielo azzurro, mentre il rapido movimento ha provocato nel tessuto numerose pieghettature accentuate dal potente chiaroscuro. 

La principessa è rappresentata di spalle, rivolta verso il mare nel momento in cui ancora agita un braccio verso la nave di Teseo che è salpata senza attenderla, ma volge lo sguardo sorpreso verso la figura che irrompe verso di lei. Bacco si innamora a prima vista di Arianna, i loro sguardi si incontrano sulla sinistra della composizione e in alto nel cielo è visibile una luminosa costellazione la quale svela il futuro della giovane infatti, il diadema che Bacco le offrì come dono di nozze, alla morte di Arianna si trasformerà in una costellazione.

In opposizione al cielo azzurro e ai pochi elementi presenti nella parte sinistra del dipinto, sulla destra si muove festante e chiassoso un nutrito corteo di satiri, sacerdotesse e baccanti. In primo piano è dipinta una figura maschile con sguardo accigliato, mentre il corpo è avvolto da serpenti (probabilmente un richiamo alla scultura del “Laocoonte” scoperta a Roma all’inizio del XVI secolo) mentre, dal fondo del corteo tra la vegetazione avanza, addormentato sul dorso di un asino, Sileno.

In primo piano sulla sinistra, sotto alla figura di Arianna, su di un lenzuolo chiaro è depositata una coppa metallica, che riporta la firma del pittore “TICIANVS F”. I documenti d’archivio hanno svelato che inizialmente il pittore incaricato dell’esecuzione era Raffaello, ma la morte dell’artista fece ricadere la scelta su Tiziano che, benché impegnato in altri lavori, portò a termine il dipinto a Venezia.

Ubicazione

National Gallery, Londra

Oggetto

Dipinto

Datazione

1520-1523

Tecnica e dimensioni

Olio su tela 176,5 x 191 cm

Autore

Tiziano Vecellio

Crediti

Pubblico Dominio, https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bb/Titian_-_Bacchus_and_Ariadne_-_Google_Art_Project.jpg