Beni storici – artistici

Breviario Erculeo

A cura di

Federica Fanti

Il sontuoso codice miniato commissionato da Ercole I si inserisce tra quegli oggetti rari e preziosi voluti dai sovrani a dimostrazione del potere e del prestigio raggiunto. Inoltre il “Breviario” si pone in continuità con la “Bibbia” voluta dal predecessore e fratello di Ercole, Borso, tra il 1455 e il 1461. La commissione del codice fu portata a termine nel 1505 dal suo successore Alfonso I, come risulta dai pagamenti e dall’inserimento degli emblemi riconducibili al figlio.

Il Breviario (in latino Breviarium Romanum) è un libro liturgico necessario per la preghiera personale quotidiana all’interno del quale, le “Ore canoniche”, scandiscono la giornata attraverso la recitazione delle orazioni in determinati momenti del giorno e variano a seconda del tempo liturgico. Questo Breviario è composto da 491 pagine miniate su recto e verso con iniziali figurate, vignette e fregi marginali oltre ad elaborate miniature a pagina intera, le quali introducevano alle diverse sezioni (Temporale, Salterio, Santorale e Comune Sanctorum). Purtroppo queste pagine sono state asportate e vendute sul mercato antiquario nella seconda metà dell’Ottocento quando, abbandonato per sempre il Ducato Estense, l’ultimo Duca Francesco V lo portò con sé a Vienna.

La complessa impresa della decorazione fu affidata a tre miniatori, due dei quali sono stati ampiamente accettati dalla critica, mentre il nome del terzo resta ancora dibattuto. Il primo autore identificato è Matteo da Milano, giunto a Ferrara dalla corte milanese di Ludovico il Moro, la sua mano risulta essere la più innovativa capace di trovare una sintesi efficace tra lo stile pittorico lombardo ed emiliano. Tommaso da Modena è il secondo artista attivo nella decorazione del Breviario, la sua opera invece è ancora saldamente legata alla tradizione. La critica propone di identificare il terzo miniatore con Giovanni Battista Cavalletto, artista bolognese della cerchia dei Bentivoglio, in alternativa ad Antonio Maria da Casanova che si trova citato nei documenti riguardanti il codice, ma di cui non si conoscono altre opere. 

Le carte del manoscritto sono impreziosite da iniziali figurate, vignette, fregi con motivi floreali, tondi con animali, emblemi di Ercole committente dell’opera e di Alfonso I, che ne completò l’esecuzione. La decorazione propone un linguaggio maturo e aggiornato che guarda alle stampe e al paesaggio naturale per riproporlo nella miniatura. Nel verso della carta 139 appare evidente come sia stato cambiato il nome del Duca, da Ercole ad Alfonso, in funzione del nuovo possessore del codice. Nel margine interno destro il Duca Alfonso I fa inserire il proprio emblema – il braccio che esce dalle fiamme e regge una F – e il nome “AFON/ SUS”, ma non riesce ad asportare e modificare totalmente parte di una scritta che ancora recita “DUX” e “SECU/ NDU/ S” chiaro riferimento al secondo Duca di Ferrara, Ercole I.

A seguito della Devoluzione di Ferrara il Breviario fu trasferito a Modena e, successivamente, lasciò la città per volontà del Duca Ercole III nel 1800, in modo da sottrarlo all’invasione napoleonica. Infine, dopo il 1859, il manoscritto seguì l’ultimo Duca Francesco V nel suo esilio a Vienna, insieme alla celebre “Bibbia di Borso” e al prezioso “Offiziolo Alfonsino”, passando poi nelle mani prima di Francesco Ferdinando d’Austria d’Este e poi dell’ultimo Imperatore Carlo I. Conclusa la Prima Guerra Mondiale il codice si trovava nel 1929 a Losanna dove, la duchessa Zita vedova dell’Imperatore, decise di venderlo. Fortunatamente il prezioso capolavoro venne riconosciuto dal famoso bibliofilo e antiquario Tammaro De Marinis e successivamente acquistato dal governo italiano. Dal 1939 è custodito presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, mentre le preziose carte miniate asportate sono conservate a Zagabria presso la Galleria Strossmayer.

Clicca sul link per accedere alla versione sfogliabile della Estense Digital Library: https://edl.beniculturali.it/beu/850016177

Identificatore persistente Breviario di Ercole I: https://n2t.net/ark:/65666/v1/16177


Ubicazione

Biblioteca Estense Universitaria, Modena

Oggetto

Codice Miniato

Datazione

1502-1505 ca

Tecnica e dimensioni

tempera su pergamena, 37 x 26,5 cm

Autore

Matteo da Milano, Tommaso da Modena, Giovanni Battista Cavalletto (?)

Crediti

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