Il busto eseguito da Andrea Baratta risente indiscutibilmente dell’influenza dell’opera di Bernini, i riferimenti alla scultura di Francesco I sono evidenti soprattutto nella scelta compositiva di utilizzare il panneggio come cornice posta attorno al busto del Duca e nella posizione del volto.
Il confronto con l’opera del celebre artista barocco però evidenzia i limiti della scultura di Andrea Baratta: il voluminoso drappeggio mostra un’eccessiva presenza di arricciature che appesantiscono il ritratto, anche la folta parrucca che ricade sulle spalle perde la naturalezza e la morbidezza che il Bernini aveva sapientemente espresso nella sua opera. L’artista scolpisce nel marmo i duri lineamenti di Francesco II e, anche se il volto del giovane Duca è reso con naturalezza, nel suo sguardo non si coglie nessuna emozione in grado di caratterizzarne il ritratto e l’immagine del Duca appare debole. Il viso minuto di Francesco II è incorniciato dalla folta parrucca arricciata e da una ricca jabot in pizzo.
Nella collezione della Galleria Estense è conservato un altro busto di Francesco II dello stesso autore ma di minore rilevanza (inv. n. 2610).