Il documento conservato presso l’Archivio di Stato di Modena rappresenta un momento imprescindibile nella storia degli Estensi: il conseguimento della dignità ducale su Modena e Reggio, oltre al titolo di Conte su Rovigo e Comacchio e il riconoscimento dei domini della Garfagnana, l’elevazione a Duca gli fu concessa dall’Imperatore Federico III d’Asburgo.
Di questo documento conosciamo la data – 18 maggio 1452 – quando l’Imperatore si fermò nuovamente a Ferrara, dopo il soggiorno romano, in cui lui stesso fu incoronato Re del Sacro Romano Impero dal Pontefice Niccolò V, il 19 marzo dello stesso anno. L’ospitalità, i doni e la generosità che Borso riservò all’Imperatore durante la sua prima sosta ne garantirono la presenza anche durante il viaggio di ritorno creando l’occasione per elevare Borso dalla dignità di Marchese a quella da Duca. Così nel giorno dell’Ascensione dopo la solenne messa, la giornata proseguì con la cerimonia d’investitura. Questa avvenne all’aperto, su di un palco riccamente decorato, presso la Torre di Rigobello e si concluse nella Cattedrale, dove il Duca tenne il giuramento di fedeltà.
Il diploma mostra al centro due stemmi che corrispondono all’investitura ducale e a quella comitale. Lo scudo di sinistra rappresenta l’investitura ducale su Modena e Reggio, ed è suddiviso in quattro parti: nel primo e nel quarto quadrante è raffigurata l’aquila nera bicipite con la corona in campo dorato, mentre nel secondo e nel terzo sono inseriti i gigli d’oro di Francia già concessi da Re Carlo VII. Al centro è inserito un piccolo scudo con l’aquila bianca. Lo stemma di destra rappresenta invece l’investitura comitale su Rovigo e Comacchio, in cui l’aquila bicipite coronata è suddivisa a metà: da una parte dipinta di nero in campo oro e dipinta di bianco su fondo blu. Alla base delle due insegne si sviluppano esili motivi floreali policromi arricchiti da bottoni d’oro.
Purtroppo nella zona inferiore del diploma sono presenti solo poche tracce del sigillo pendente dell’Imperatore Federico III.
Il documento rappresenta una tappa fondamentale nella storia della dinastia estense e, grazie alla nuova dignità conseguita, Borso intraprese una serie di riforme istituzionali volte a consolidare il potere ottenuto e avviò la politica di magnificenza che caratterizzò il suo governo.