Beni storici – artistici

Isabella d’Este

A cura di

Federica Fanti

Isabella d’Este Gonzaga fu la prima donna a possedere uno studiolo: spazio riservato ai suoi interessi culturali ed intellettuali e arricchito da opere d’arte da lei commissionate, in questo luogo era possibile ascoltare musica o conversare con umanisti e principi. Isabella crebbe nella raffinata corte ferrarese diventando poi Marchesa di Mantova in seguito al matrimonio con Francesco II Gonzaga fino ad essere riconosciuta come una delle donne più influenti del Rinascimento.

La passione per l’arte la spinse a collezionare numerosi oggetti antichi come cammei, pietre, sculture, monete e a divenire una grande mecenate, caparbia e ostinata. Rimase celebre la rottura dei rapporti con il pittore di corte Andrea Mantegna, dopo che lui la ritrasse in una maniera che a lei non piacque. Contrariamente rimase molto soddisfatta del lavoro di Tiziano, tanto che dopo il primo ritratto eseguito tra il 1529 e il 1530, oggi conosciuto solo attraverso una copia di Rubens, ne commissionò un secondo nel 1534.

Isabella mantenne per tutta la vita il suo carattere forte e tenace ma, gravata dall’età, non voleva più restare ore e ore ferma in posa per i pittori. Ordinò quindi a Tiziano di dipingere il suo ritratto elaborando quello eseguito da Francesco Francia circa vent’anni prima, oggi purtroppo scomparso, che piaceva molto alla Marchesa. Ma anche questa tela non era stata eseguita dal vero, infatti il ritratto fu dipinto da un’opera, probabilmente, di Lorenzo Costa databile attorno al 1508. Tiziano quindi si trovava a dipingere il volto di Isabella desumendolo dalla copia di una copia di un ritratto eseguito circa 26 anni prima, anche per un eccelso pittore doveva essere una dura prova! Forse proprio perché non rispecchiava fedelmente il suo aspetto attuale, la Marchesa apprezzò moltissimo il ritratto di Tiziano che la raffigurava ben più giovane rispetto ai suoi 60 anni, arrivando ad ammettere in una lettera “…di non essere stata di quella beltà, che in sé contiene”.

Tiziano ritrae Isabella a mezza figura leggermente rivolta verso sinistra su fondo scuro, senza inserire elementi che potessero distogliere l’attenzione dal soggetto. La Marchesa è rappresentata come una splendida giovane nobildonna, le sue preziose vesti e i suoi raffinati gioielli raccontano il suo statussociale. Il volto è caratterizzato da tratti delicati e forme morbide, incorniciato dai capelli chiari e ondulati raccolti sotto il “balzo”, un copricapo a ciambella inventato dalla stessa Isabella e arricchito da un grande diadema composto da una pietra preziosa al centro e contornato da perle. A caratterizzare la veste sono le grandi maniche damascate in tessuto blu ricamate con fili d’oro e d’argento, mentre sulla spalla sinistra è posata una soffice stola di pelliccia bianca maculata. 

Tiziano non dipinge un semplice ritratto ma l’esaltazione di Isabella d’Este per questo non è interessato alla fedele riproduzione della realtà ma la idealizza, mostrandone la nobiltà e la bellezza.

Il dipinto conservato nel Palazzo Ducale di Mantova fu venduto all’arciduca d’Austria Leopoldo Guglielmo d’Asburgo ed oggi si trova a Vienna presso il Kunsthistorisches Museum.

Ubicazione

Kunsthistorisches Museum, Vienna

Oggetto

Dipinto

Datazione

1536 ca

Tecnica e dimensioni

Olio su tela, 102 x 64 cm

Autore

Tiziano Vecellio

Crediti

Di The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH - Pubblico dominio - https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=159534