Alla morte del Duca Francesco I il padre gesuita piacentino Domenico Gamberti fu incaricato da Alfonso IV di redigere una biografia del sovrano. Nei primi mesi del 1659 fu pubblicato un libretto di circa una quarantina di pagine in cui l’autore racconta lo svolgersi del solenne funerale, descrivendone gli apparati decorativi che evocavano le virtù e le gesta compiute dal Duca. Ma questa prima composizione lasciò molto insoddisfatto Gamberti che si rimise subito al lavoro per ampliare e migliorare la prima stesura. La seconda edizione, uscita lo stesso anno, è riconosciuta come il migliore prodotto editoriale della tipografia modenese del XVII secolo: l’opera è costituita da 614 pagine riccamente illustrate da importanti artisti come Francesco Stringa il quale elabora l’elegante tavola con il busto di Francesco I e Bartolomeo Fenis il quale realizza le tavole con le scene di vita e gli emblemi funebri.
Gamberti concepisce un’opera imponente e squisitamente barocca che si addice alla personalità di Francesco I, in cui il racconto della sua vita si muove tra episodi del presente e del passato della Casa d’Este dove l’elogio del singolo Duca viene allargato a tutta la stirpe Estense. La prima incisione a piena pagina è ideata da Francesco Stringa ed eseguita dall’incisore bolognese Lorenzo Tinti: il Duca al centro della pagina è rappresentato dal busto scolpitogli dal Bernini. Sul basamento della scultura una donna di spalle sta incidendo il titolo dell’opera, ai suoi piedi sono depositi la palma del martirio e una corona d’alloro, mentre a sinistra, uno scheletro è in procinto di terminare l’iscrizione con la data. Lo sfondo è un tripudio barocco riempito da putti svolazzanti che reggono i ritratti dei predecessori di Francesco I, alte colonne poste su imponenti basamenti e pesanti tendaggi che in parte le ricoprono. Dopo il frontespizio (terza pagina) e il prologo inizia lo sfarzoso elenco degli apparati effimeri, la decorazione della Chiesa di Sant’Agostino, del catafalco e la spiegazione delle figurazioni e delle citazioni.
L’autore attraverso la narrazione delle virtù che il Principe cristiano perfetto deve possedere le attribuisce alla vita e alle azioni di Francesco I idealizzandolo. I successi diplomatici e militari, la sua nobiltà, il sentimento religioso, la costruzione di nuovi edifici, la committenza di opere d’arte sono gli episodi che esaltano la figura del Duca e sono raccontanti sia dalla prosa erudita di Gamberti, sia dalle importanti illustrazioni che accompagnano il testo, inserite in sontuose cornici ricche di allegorie. Le immagini propongono scorci realistici della città di Modena oppure degli interni dei Palazzi Ducali e del Teatro della Spelta (oggi perduto).