Beni storici – artistici

Ritratto del Duca Alfonso I d’Este

A cura di

Federica Fanti

Il dipinto esalta le doti militari del Duca Alfonso I ritratto nelle vesti di valente condottiero. Alfonso indossa l’armatura da combattimento, sul petto risalta una grande croce e su di essa brilla il collare d’oro formato da piccole conchiglie unite da un doppio cordone al quale è appesa una medaglia raffigurante San Michele Arcangelo che sconfigge il drago. Era direttamente il Re di Francia ad insignire della collana dell’ordine di San Michele i più valorosi ed importanti nobili e condottieri, per questo era esibita con orgoglio nei ritratti ufficiali. Le mani del Duca esprimono la forza del condottiero: la sinistra poggia sulla bocca di un cannone, mentre la destra brandisce con potenza una mazza dentata. In primo piano su una superficie in marmo sono appoggiati i guanti in ferro dell’armatura: il destro con l’indice destro proteso rappresenta il simbolo del comando. Lo sguardo concentrato, la testa che si volge a sinistra mentre il corpo è ancora proteso verso destra sono elementi che raffigurano il Duca nell’attimo in cui è pronto a passare all’azione. 

Alle sue spalle è rappresentata una battaglia, probabilmente la più importante combattuta da Alfonso con al fianco il fratello Ippolito, che passerà alla storia come la “Vittoria di Polesella” in cui l’esercito di terra estense sconfisse la temibile flotta navale veneziana. La battaglia si inquadra all’interno della Lega di Cambrai, alleanza guidata dallo Stato Pontificio contro Venezia, in cui il Duca venne nominato Gonfaloniere della Chiesa nel 1509. Dopo le prime vittorie della Lega Alfonso riconquistò i territori del Polesine e di Rovigo, ma la potente armata veneziana riuscì a rimpossessarsi di questi territori avvicinandosi pericolosamente a Ferrara. L’artiglieria estense riuscì a fermare i Veneziani nei pressi di Pontelagoscuro, costringendoli a ormeggiare la flotta tra Polesella e Guarda Veneta. Ma non c’era tempo da perdere, perché i Veneziani cominciarono a costruire bastioni per proteggere la loro posizione e aspettare il momento giusto per attaccare la città di Ferrara. La conoscenza del territorio, il maltempo e l’uso strategico della rinomata artiglieria estense furono i fattori che portarono il Duca alla vittoria. Le abbondanti piogge avevano ingrossato il Po e le imbarcazioni veneziane che sostavano lungo il fiume, seguendo la crescita delle acque, si erano alzate fino quasi agli argini, così da scoprire i fianchi ed essere vulnerabili. Le truppe estensi guadagnarono subito una posizione strategica, facendo giungere in tutta fretta, e segretamente, da Ferrara l’artiglieria: nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 1509 Ippolito, da solo al comando delle truppe, ordinò l’attacco alla flotta veneziana, distruggendola quasi totalmente. A conclusione della battaglia l’esercito ferrarese conquistò quindici galee veneziane e altre imbarcazioni che furono trionfalmente portate in città.

L’esecuzione e la datazione del dipinto sono ancora temi dibattuti, ma è possibile indicare il 1528 come termine post quem dato che in quell’anno Alfonso ricevette dal Re di Francia la collana dell’ordine di San Michele. La più recente critica è concorde nel ritenere l’opera di mano di Dosso Dossi probabilmente con l’aiuto del fratello, mentre altri studiosi reputano che il dipinto sia stato eseguito dalla loro bottega.

Ubicazione

Gallerie Estensi, Modena

Oggetto

Dipinto

Datazione

Post 1528 - 1540

Tecnica e dimensioni

Olio su tela, 147 x 113,5 cm

Autore

Battista Dossi

Crediti

https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7832558