Al momento non sono numerosi i ritratti conosciuti di Rinaldo d’Este, due quadri di modesta rilevanza artistica sono recentemente apparsi in aste internazionali. In questo ritratto appartenente al Gruppo Banco BPM e proveniente dalla collezione Nannini, è stata riconosciuta la mano del pittore Benedetto Gennari, nipote del Guercino, probabilmente con qualche intervento della sua bottega. Alla morte senza eredi di Francesco II (1694) Rinaldo fu chiamato a salvare la successione di Casa d’Este spogliandosi della porpora cardinalizia e assumendo il titolo di Duca, il dipinto, quindi, dovrebbe essere successivo a tale avvenimento.
Rinaldo è rappresentato a mezzo busto di tre quarti con il volto rivolto verso destra mentre il suo sguardo è diretto all’osservatore. Il Duca veste un’armatura molto scura rischiarata unicamente da due bagliori metallici. Lo sfondo altrettanto cupo rende tutta la composizione contraddistinta da toni scuri e, per contrasto, emergono con maggiore evidenza il volto e l’appariscente gorgiera di pizzo arricchita da un ampio fiocco rosso con pietra. Come imponeva la moda del tempo Rinaldo indossa un’ampia parrucca riccioluta e nera che fa apparire il suo volto affusolato e minuto, caratterizzato dall’importante naso e dai fini baffetti; il suo sguardo, benché altèro e leggermente accigliato e non mostra una particolare personalità.