Castello delle Rocche di Finale Emilia

Lo splendido Castello delle Rocche di Finale Emilia può essere considerato una delle più celebri architetture fortificate del basso medioevo estense, risultato di un’intricata sequenza di fasi costruttive culminate con la campagna edificatoria promossa di Nicolò III d’Este durante la prima metà del Quattrocento. Durante questo periodo l’impianto trecentesco venne radicalmente trasformato, assecondando le concezioni difensive del tempo e le più moderne esigenze residenziali.

Il castello, sorto lungo la sponda meridionale della via d’acqua che collegava Modena e Ferrara, costituiva un caposaldo difensivo strategico, posto al confine tra il Bolognese e i domini estensi. L’impianto originario si era sviluppato a cavallo del circuito difensivo che proteggeva Finale Emilia ed era costituito da un recinto quadrangolare in muratura fornito di un mastio (probabilmente già risalente al XIII secolo) e dotato di una seconda torre con dimensioni più modeste che svolgeva plausibilmente le funzioni di rivellino.

Tra il 1425 e il 1436 l’ingegnere e architetto Giovanni da Siena demolì la maggior parte delle strutture precedenti risparmiando il mastio che venne ulteriormente sopraelevato, mentre attorno ad un cortile rettangolare furono eretti eleganti corpi di fabbrica serrati da quattro torrioni angolari ingentiliti da beccatelli trilobati e merli a coda di rondine. Al riparo del cortile interno, Giovanni da Siena, probabilmente memore della più arcaica soluzione sperimentata nella Rocca di di Vignola, realizzò quel raffinatissimo loggiato disposto su tre livelli di arcate che riproporrà qualche anno dopo sul fronte esterno del Castel Nuovo di Ferrara (oggi scomparso).