Davide Mangolini
Castello di Salvaterra
Borso
Le vicende architettoniche del Castello di Salvaterra, già attestato ai primi del Duecento, si legano alla storia del Comune di Reggio Emilia e di alcune nobili famiglie che lo tennero come feudo. Tra queste i Fogliani che conservarono il castello fino all’affermazione degli Este ai primi del Quattrocento; successivamente verrà concesso al nobile ferrarese Alberto della Sala e ai Boiardo che lo conserveranno fino al chiudersi del Settecento.
L’attuale aspetto del castello, pur scontando profonde manomissioni e adattamenti, non risulta privo di elementi architettonici di un certo interesse. Il complesso, in larga parte costruito in mattoni, si articola secondo una planimetria quadrangolare incentrata su un cortile interno serrato sul fronte del corpo meridionale da un teoria di archi ciechi sormontate da un’elegante loggetta composta da sette arcate tamponate sostenute da esile colonnine in laterizio.
Di particolare interesse risulta il fronte esterno meridionale al centro del quale è ricavato il portale d’ingresso con terminazione arcuata sovrastato da una torretta. Al di sopra del portale sono ancora visibili le tracce degli alloggiamenti dei bolzoni che regolavano il ponte levatoio sottostante, mentre i coronamenti a destra e a sinistra della torretta appaiono ingentiliti da un elegante sequenza di archetti pensili.
strada comunale Canalazzo
CASALGRANDE
Salvaterra
Reggio Emilia
via Castello Salvaterra
Non visitabile
Fortificazione
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