Resti del Castel Nuovo

Castel Nuovo, sorto per volere di Nicolò III d’Este tra 1427 e il 1435 fu una delle più clamorose architetture urbane erette dai principi di Ferrara agli albori del Rinascimento. Edificato sotto la direzione dell’ingegnere-architetto Giovanni da Siena a cavallo delle mura meridionali, affacciato sul fiume che allora scorreva a ridosso del perimetro difensivo, divenne il fulcro di una grandiosa scenografia d’entrata, in grado di impressionare con la sua mole i visitatori che approdavano ai porti della capitale estense. Si trattava della terza e ultima fortezza urbana di Ferrara che si aggiungeva a Castel Tedaldo (XI-XII secolo) e al Castello di San Michele (1385), ma a differenza di questi ultimi, sorti per rispondere a esigenze eminentemente militari, Castel Nuovo fu progettato combinando istanze fortificatorie e moderne esigenze residenziali. Il risultato fu un’architettura dall’aspetto sorprendente ed insolito: un castello-palazzo con grandi bifore e ariosi loggiati che per la prima volta si aprivano alla contemplazione del paesaggio circostante.

Le vicende di Castel Nuovo si conclusero nella seconda metà del Cinquecento quando l’ultimo duca di Ferrara, Alfonso II d’Este, ne pianificò l’abbattimento, sostituendo alle fortificazioni tardo medievali un fronte bastionato aggiornato “alla moderna”. L’opera di demolizione non si spinse tuttavia così a fondo da cancellare ogni traccia dello splendido castello di Nicolò III e in seguito a una campagna di scavi archeologici portati avanti a metà degli anni ’70 del secolo scorso sono riemersi i resti della struttura quattrocentesca. Si tratta con ogni probabilità del corpo d’accesso al castello posto in prossimità della porta di Sant’Agnese e oggi inglobato in un edificio privato visitabile accedendo al numero civico 11/A di via Spronello.