Rocca estense di Camporgiano

La rocca di Camporgiano è l’esempio più eloquente e meglio conservato, anche se incompiuto, di fortificazione estense del Quattrocento in Garfagnana. La sua mole compatta e poderosa si fonde alla rupe su cui svetta, dominando l’alta valle del Serchio sulla riva destra a 470 m. s.l.m., di fronte alla fortezza delle Verrucole, che assieme a lei anticamente  svolgeva la funzione di serrare l’accesso ai passi appenninici e alla pianura padana. La rocca, recentemente restaurata e parzialmente accessibile, presenta una planimetria vagamente trapezoidale, con cortine in pietra, stretti camminamenti sostenuti da apparati a sporgere, due torrioni circolari di forma tronco conica con altissima e ripida scarpa sul fronte di Nord Ovest. All’interno si estende una piattaforma in terra che corrisponde all’altura naturale rettificata e adattata alle funzioni militari. Sulla spianata sono leggibili i resti di stratificazioni murarie preesistenti, in parte medievali (tra cui la base della torre campanaria della chiesa di San Sisto e parte delle mura del precedente fortilizio, o “rocchetta” messe in evidenza durante recenti scavi archeologici), mentre sul lato più orientale si trova un edificio residenziale frutto dell’ampliamento novecentesco di una precedente residenza dei giusdicenti posta sull’area del più antico mastio e lesionata nel corso del devastante terremoto del 1920 che provocò il crollo degli altri edifici sulla spianata. Alla rocca si accede attraverso un unico accesso posto sul lato di Nord Ovest, con un piccolo corpo di guardia. Nello spessore delle murature del torrione prospicente la piazza si trova la Civica raccolta delle ceramiche rinascimentali, allestita all’interno di vani a volta anticamente destinati a ricovero delle guarnigioni e oggi ben restaurati.