Castello di Mirandola

Il Castello di Mirandola rappresentò tra il XIV e il XVIII secolo il simbolo più evocativo del potere e del prestigio conquistato dalla stirpe dei Pico. All’aprirsi del Settecento il castello aveva raggiunto la massima espansione, configurandosi come una vera e propria cittadella separata dal resto dell’insediamento mirandolese.

Il complesso, protetto da un fossato, appariva racchiuso all’interno di un perimetro di forma trapezoidale il cui lato occidentale si protraeva verso le campagne attraverso un baluardo fornito di orecchioni. In corrispondenza del vertice nord-orientale aveva preso forma, attorno ad un cortile interno, il nucleo del complesso del palazzo signorile, questo si prolungava verso occidente attraverso una sequenza di altri corpi di fabbrica tra i quali la cosiddetta Galleria Nuova. All’estremità occidentale della cittadella, isolato rispetto al resto del castello, sorgeva l’imponente torrione eretto nel 1499-1500: una struttura quadrangolare impostata su una base a scarpa protetta da un poderoso apparato a sporgere. Lungo il fronte meridionale si attestavano gli edifici di servizio comprensivi dei magazzini e le armerie mentre il vertice sud-occidentale era qualificato dalla cosiddetta Torre delle Ore, eretta nel 1561 per volere di Ludovico II Pico e demolita al chiudersi dell’Ottocento.