Villa Mensa

Fondatore della villa fu di Bartolomeo della Rovere vescovo di Ferrara dal 1474 al 1494, membro della famiglia che dette al soglio pontificio due papi. Non conosciamo l’anno esatto della costruzione, che tuttavia va posta entro gli estremi cronologici del suo episcopio. Da allora la Mensa vescovile di Ferrara ebbe una propria villa, facilmente raggiungibile lungo il Po di Volano. Il complesso si mostra formato da più edifici, alcuni dei quali di servizio.

La residenza padronale si presenta oggi costituita da più corpi di fabbrica, risalenti a tempi successivi, impaginati su tre lati intorno a un cortile quadrangolare, con torre -probabilmente tardo-cinquecentesca – al centro di uno di essi, sopra un androne passante; ai fianchi un muro merlato dà accesso agli scoperti laterali. Nonostante gli ampliamenti e le modifiche successive, la villa reca ancora ben visibili alcuni importanti brani di architettura quattrocentesca, come la profonda loggia che si affaccia sul cortile. Vi soggiornarono, e gozzovigliarono, i cardinali di casa d’Este, Ippolito I e Luigi (figlio di Ercole II e Renata di Francia). Entrambi condussero lavori a Sabbioncelli, il primo coinvolgendo Biagio Rossetti (1513).