Maria Teresa Sambin
Delizia di Belriguardo/Delizia di Belriguardo - Castello, Barchessa e Mulino
Alfonso II, Borso, Ercole I, Leonello, Niccolò III
Alfonso I, Lucrezia Borgia
Antonio di Puccio Pisano, Arduino da Baiso, Bartolomeo Avanzini, Battista Dossi, Benvenuto Tisi, Biagio Pupini, Biagio Rossetti, Cosmé Tura, Dosso Dossi, Flavio Biondo, Girolamo da Carpi, Guarino da Verona, Iacopo da Faenza, Pietrobono Brasavola, Tommaso da Carpi
Fondata tra il 1435 e il 1436 da Nicolò III d’Este, era la più famosa tra le ville estensi e, al tempo della sua costruzione, la più vasta in Italia; fu tra le primissime residenze di campagna del rinascimento a voler imitare una villa all’antica. Subì ampliamenti e rimodernamenti fino all’allontanamento dei duchi da Ferrara (1598). In seguito, rimasta proprietà estense in quanto bene allodiale, versò in uno stato di progressivo abbandono, che ha portato alla perdita di buona parte delle strutture. Oggi ne rimangono leggibili il perimetro complessivo, incentrato attorno a due cortili, la torre d’ingresso, decurtata in altezza, preceduta da un protiro cinquecentesco, il pianterreno del corpo di fabbrica trasversale che divide le due corti, la sala della Vigna, affacciata sul secondo cortile, con affreschi cinquecenteschi ben conservati, con cariatidi che inquadrano paesaggi immaginari, opera di Dosso e Battista Dossi, Garofalo, Girolamo e Tommaso da Carpi, Biagio Pupini, Camillo Filippini, Iacopo da Faenza. Dell’originaria decorazione architettonica quattrocentesca si segnalano una ghiera d’arco in cotto a bacelli, perline, fogliette e cornucopie e il capitello lapideo di una semicolonna, in stile corinzieggiante tardogotico.
via Provinciale, 266
VOGHIERA
Belriguardo
Ferrara
Visitabile
Delizia
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